Interior Designer: come avviare una attività professionale
Per l’avvio di una attività quale quella di Interior Designer è utile affidarsi a un consulente o un CAF che vi dia le prime corrette informazioni fiscali
Ma se avete dubbi o domande scriveteci a info@accademiatelematica.it
Si può chiedere aiuto a:
Non ho la partita iva, posso lavorare ed emettere parcelle per uno più clienti?
Ho già un impiego (con contratto a tempo indeterminato, determinato, a progetto), e ho avuto una proposta di lavoro con collaborazione occasionale. Posso accettarlo? Come devo comportarmi?
Si, chi ha già un lavoro da dipendente o da autonomo, può effettuare prestazioni occasionali. Il limite di 5000 euro si riferirà solo al reddito da lavoro occasionale. Il lavoratore avrà quindi il suo stipendio e ad esso si aggiungerà il reddito da lavoratore occasionale (da dichiarare in fase di dichiarazione dei redditi).
Cosa devo fare se supero il limite di 5000 euro annui?
Se viene superato il tetto massimo di 5000 euro, la prestazione non é più occasionale e scatta l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS, per il pagamento dei contributi previdenziali.
Come Interior Designer posso aprire Partita IVA Forfettaria?
Sia che abbiate una occupazione che voi siate dipendenti e collaboriate con un mobilificio o uno studio di progettazione, potete comunque considerare la possibilità di aprire la Partita IVA per svolgere la professione di progettista ed arredatore.
Aprire la Partita IVA Forfettaria per intraprendere la professione di Interior Designer Freelancer è un’ottima opportunità per fare carriera e per introitare ottimi guadagni. Ma il nostro consigli è di aprirla solo quando strettamente necessario, ovvero quando si hanno ricavi che superano i 5000 euro/ anno
Potrete così iniziare a collaborare con i mobilifici, con gli studi di progettazione e con le ditte che si occupano della costruzione e della progettazione di case private, uffici, hotel lussuosi, agriturismi, B&B ed ogni altra struttura ricettiva.
Step dopo step potrete farvi conoscere e potrete acquisire visibilità e costruirvi una Brand reputation che vi consentirà di incrementare il giro d’affari.
Nel video seguente un tutorial completo a cura della commercialista Giulia Roncoroni, utile per compilare il modello AA9/12 e aprire online la nostra prima partita IVA.
Viene spiegato passo passo: – dove trovare il modello – come compilare tutti i campi – a cosa prestare attenzione – come presentare il modello e ottenere la partita IVA
Come aprire la partita IVA come Interior Designer
Come aprire la Partita IVA come Interior Designer? Quali sono i passi burocratici che si deve seguire ad hoc per adempiere alla normativa fiscale vigente?
Dal primo gennaio 2019 la Legge di Bilancio ha reso ancora più vantaggioso aprire la Partita IVA Forfettaria.
Bisognerà compilare il modello AA9/12 che deve essere presentato entro 30 giorni dalla data di inizio attività in duplice esemplare direttamente (o tramite persona delegata) a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, allegando copia di un documento di identificazione del soggetto che intende aprire la Partita IVA.
Inoltre, dovrete comunicare il Codice ATECO che per l’Interior Designer è il seguente: 74.10.90 (Altre attività di design).
Poi, dovrete versare i contributi previdenziali una volta che hai perfezionato la tua iscrizione alla Cassa di Previdenza.
La commercialista Giulia Roncoroni fornisce in questo video un utile tutorial per compilare il modello AA9/12 e aprire online per aprire la partita IVA. Spiegando passo passo:
– dove trovare il modello
– come compilare tutti i campi
– a cosa prestare attenzione
– come presentare il modello e ottenere la tua partita IVA
Regime Forfettario Interior Designer
Come sancito dalla Legge di Bilancio 2019 (articolo 1, commi 9-11 della legge 30 dicembre 2018 n. 145) per accedere a questo interessante e conveniente regime fiscale, è necessario non eccedere i 65.000 euro di ricavi all’anno.
Inoltre, sono stati eliminati gli ulteriori requisiti di accesso riguardanti il costo del personale e quello dei beni strumentali.
Per i primi 5 anni d’attività, puoi beneficiare dell’aliquota al 5%. Si è esclusi dall’obbligo di tenuta delle scritture contabili; si è esonerati dal versamento dell’IVA, dalla ritenuta d’acconto e dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (sostitutivi degli studi di settore).
Restano gli obblighi di numerazione e di conservazione delle fatture di acquisto e di conservazione dei relativi documenti.
Il Regime Forfettario cessa di avere efficacia a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno il requisito di accesso previsto dalla normativa vigente.